You are here

MusicZone – 30 Seconds To Mars

IT’S THE END OF THE WORLD BUT IT’S A BEAUTIFUL DAY

La band multiplatino Thirty Seconds to Mars torna trionfalmente con il sesto album di studio dal titolo “It’s The End Of The World But It’s A Beautiful Day”. I Thirty Seconds to Mars hanno pubblicato il primo singolo ufficiale di “It’s the end of the World but it’s a beautiful day”, “Stuck”, prodotto direttamente dai fratelli Leto, seguito da “Life is beautiful”, “Get up kid”, “Seasons” e “World on fire”.

ISCRIVITI A MUSICZONE


I due brani hanno rappresentato un antipasto abbastanza verosimile dell’album: gran parte del materiale contenuto in “It’s the end of the World but it’s a beautiful day” è stato ispirato dalla musica elettronica degli Anni ’70 e ’80. “Penso che sia una delle cose migliori che abbiamo mai fatto in tutta la nostra vita. Ne vado orgoglioso”, ha detto Jared Leto in una lunga intervista concessa a Forbes.

Le canzoni, dalla stessa “Stuck” a “Avalanche”, da “Life is beautiful” a “Lost these days”, da “Seasons” a “Midnight prayer”, sono nate principalmente durante il lockdown. Che per i Thirty Seconds to Mars è stato – le parole sono le loro – una benedizione”. “Il lockdown è stata un’opportunità per fermarci, ascoltare e imparare. Abbiamo iniziato a scrivere molto: ‘Cerchiamo di rendere produttivo questo confinamento forzato’, ho detto. Avevo bisogno di quel tempo. È stato un dono, per noi”, spiega Jared Leto.

Il titolo del nuovo album rimanda anche al contrasto tra la crisi e quella bellezza che può essere trovata nelle situazioni più difficili. Un tema che si riflette nei testi delle canzoni contenute nell’album, che sono un inno alla determinazione ritrovata e alla voglia di continuare, nonostante tutto, a lasciare il segno e a portare avanti un’avventura musicale che negli ultimi vent’anni – tanti quanti ne sono passati dal debutto con l’eponimo “30 seconds to Mars” del 2002 – ha fatto appassionare milioni di fan in tutto il mondo.

Il disco annuncia una nuova era per la band, che esplora non solo i lati più oscuri dell’esperienza umana, ma anche la speranza, un promemoria che ci ricorda che anche di fronte a ostacoli apparentemente impossibili, c’è ancora bellezza da trovare nel mondo.

Nonostante abbiano già alle spalle dieci anni di attività, sei produzioni studio, tour da headliner e milioni di album venduti in tutto il mondo, si parla di loro come di una novità e il fruitore medio di rock/metal è spesso prevenuto nei confronti della loro proposta, complice il più delle volte un’immagine certamente non avulsa ai clichè del momentum. Se però si ha la fortuna – oserei dire il coraggio – di guardare in profondità, scopriremo un’onesta band le cui influenze giocano a nascondino tra le pieghe della loro musica: non farete fatica a riconoscere l’approccio alternative di band come The Smashing Pumpkins, Weezer e Puddle of Mud, le sonorità cupe dei primi Nirvana e dei Silverchair, o come per loro stessa amissione, la grandiosità dei Pink Floyd e l’energia dei The Sex Pistols.

Va riconosciuta alla band dei Leto la capacità di andare dritti al centro con i loro pezzi, spesso caratterizzati da una struttura strofa-ritornello accattivante ed orecchiabile anche per chi ha i timpani abituati a martellamenti ben più pesanti, e di comunicare a chi ascolta quel feeling che nessuno dei loro “rivali” sembra in grado di trasporre oltre il muro della banalità.

Lista Brani

  1. Stuck
  2. Life Is Beautiful
  3. Seasons
  4. Get Up Kid
  5. Love These Days
  6. World On Fire
  7. 7:1
  8. Never Not Love You
  9. Midnight Prayer
  10. Lost These Days
  11. Avalanche
ISCRIVITI A MUSICZONE


Top