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MusicZone – The Smile

WALL OF EYES

Scopri “Wall of Eyes”, l’attesissimo album del 2023 dei The Smile: questo straordinario album è stato registrato tra l’iconico Abbey Road Studios e Oxford, culla della musica indie, sotto la direzione del produttore e mixer di talento Sam Petts-Davies.

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Caratterizzato da arrangiamenti di archi eseguiti dalla rinomata London Contemporary Orchestra, “Wall of Eyes” è un’opera d’arte sonora che ti trasporterà in un viaggio unico attraverso paesaggi musicali evocativi e intensi. Questo album è il seguito del loro acclamato LP di debutto del 2022, “A Light for Attracting Attention”, che ha già lasciato un segno indelebile nella scena musicale indie e shoegaze.

In “Wall of Eyes”, Thom Yorke e Jonny Greenwood di Radiohead, insieme al batterista Tom Skinner dei Sons of Kemet, continuano a esplorare nuovi orizzonti musicali, creando un’esperienza sonora che è sia fresca che profondamente radicata nelle loro influenze musicali; I tre artisti hanno fatto un disco pieno di pezzi sghembi e momenti drammatici per raccontare il mondo in cui viviamo. L’angoscia diventa bellezza, senza passare dall’algoritmo di Daniel Ek.

Sembra una storia d’altri tempi. L’anno scorso Stanley Donwood era ad Abbey Road mentre gli Smile registravano il secondo album: due musicisti dei Radiohead (con Tom Skinner dei Sons of Kemet) e l’artista che ne ha plasmato l’immaginario visivo. Loro suonavano e lui creava con Thom Yorke una serie di paesaggi astratti, o come li hanno definiti loro, luoghi in cui si finisce seguendo le mappe immaginarie dei loro precedenti lavori raccolti nella prima parte dei Crow Flies. Sono dipinti che raffigurano la realtà alterata: non com’è, ma come la ricostruiamo nel subconscio, o qualcosa del genere. Si può dire la stessa cosa della musica che li ha ispirati. Wall of Eyes, che per copertina ha uno di quei quadri, sembra raccontare la realtà percepita in questi tempi travagliati. È la mappa sonora del nostro disagio. E come tutte le mappe piene di segni, consultarla all’inizio è un gran casino.

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Alziamo i calici e brindiamo a ciò che non meritiamo, vale a dire il mondo prima che noi stessi lo rovinassimo. Come tutti quanti, anche Thom Yorke, Jonny Greenwood e Tom Skinner pensano che facciamo una vita assurda, che ci impegniamo in modo perverso a esaltare le parti peggiori della natura umana, che siamo nelle mani di pazzi miliardari, che stiamo distruggendo il pianeta.

È uno di quei dischi che sembrano ricognizioni di territori inesplorati, che cercano di dire qualcosa di rilevante nel 2024 senza recitare i soliti copioni, e chi se ne frega se non ci sono canzoni da palasport, se non è tutto immediatamente comprensibile. È musica che s’ascolta in cuffia per godere delle parti di chitarra sballate un po’ alla Robert Fripp di Greenwood, del groove stilizzato di Teleharmonic con la voce fantasmatica di Yorke che ti gira in testa cantando “and all that fire, and all that ice”, del flauto che spunta come un’apparizione in un paio di pezzi, del pitch volutamente instabile di certi passaggi. E ancora, della coda strumentale di Read the Room, del modo in cui Under Our Pillows sembra collassare per poi riprendere la sua corsa motorik, del ritmo stranamente brasilianeggiante della title track che sostiene un testo sul muro di occhi con cui ogni giorno ci confrontiamo guardando il nostro smartphone e che finisce con una specie di carillon dissonante che non promette nulla di rassicurante. Grazie anche alla durata contenuta, ascolti Wall of Eyes e pensi: lo voglio risentire, lo voglio capire meglio, voglio entrarci dentro.

Lista Brani

1. Wall Of Eyes
2. Teleharmonic
3. Read The Room
4. Under Our Pillows
5. Friend Of A Friend
6. I Quit
7. Bending Hectic
8. You Know Me

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